Riporto qui di seguito la lettera che la Presidente dell’Associazione Claudia Bottigelli mi ha inviato che pubblico con immenso piacere.
Il momento è molto difficile e duro ma sono vicino a Marina e claudia con tutto il cuore.
Dott. Luca Faccio
Sono la mamma di Claudia Bottigelli, persona di 37 anni con gravissima disabilità da come si può vedere dal video accluso a questa mia lettera, oltre a tutto quanto già da me detto durante il video , vorrei aggiungere alcune considerazioni di cui la politica sarebbe ora prendesse atto.
Non si possono emanare leggi specie quelle sociali e sanitarie che valgano per tutti, ...perché così facendo vi saranno sempre degli esclusi , piccoli numeri certo, ma un buon politico deve essere in grado di offrire a ogni cittadino le stesse opportunità , con modi diversificati certo, ma non si può evitare di occuparsi dei piccoli numeri , noi siamo parte di questi !
Le disabilità sono variegate , esiste la disabilità motoria , la sensoriale e l’intellettiva , si può essere colpiti nel fisico , nei sensi o nella funzione cognitiva , oppure avere tutte queste funzioni compromesse , credo sia chiaro e logico che quando questo accade la vita quotidiana sia resa ancora più complessa e l’assistenza così come la sanità devono essere coinvolte in maniera maggiore. sia come risorse economiche che organizzative.
Non si può risparmiare sulle spalle e sulla salute di queste persone , queste famiglie già sono state penalizzate in modo importante da una sanità non sempre all’altezza , infatti sono troppi i casi di bambini diventati disabili a causa di cattiva assistenza durante il parto e se questo poteva anche essere accettato 37 anni fa quando mia figlia è nata non è più accettabile oggi con tutta la tecnologia che abbiamo , eppure succede e più spesso di quanto voi possiate pensare , questa sanità poi li mette in braccio ai genitori e a parte qualche raro caso non si occupa o preoccupa più di loro, riabilitazione negata, ausili non prescritti , sostegno alle famiglie offerti con il contagocce solo in poche realtà, la scuola che li considera pesi e non opportunità e cerca in ogni modo di emarginarli, non apertamente certo, ma rifiutando il sostegno, gli assistenti all’autonomia, gli interventi infermieristici quando servono, e senza voler per forza porre come esempio una gravissima disabilità alle cui obiezioni ci vorrebbe troppo tempo e spazio a rispondere pongo solo l’esempio di un bambino con diabete che debba fare l’insulina durante le ore di scuola, perché deve essere il genitore a dover lasciare il lavoro per questo ? oppure anche questo bimbo rientra nella zavorra?
Il sociale in Italia è allo sfascio e toccare l’indennità d’accompagnamento così come è stato proposto finirebbe solo a penalizzare chi ha grandi difficoltà , perché chi invece ne usufruisce indebitamente (e non metto in dubbio che ci possano anche essere) non ne risentirà poi molto, bene i controlli, ma equi, perché troppe volte sono state sospese indennità e pensioni in modo scorretto, ingiusto e illegale come nel caso di molti bambini autistici o affetti da malattie intellettive genetiche.
Credo che la collaborazione con le associazioni , anche quelle dei piccoli numeri come la mia www.claudiabottigelli.it sia utile per noi a evitare di essere maggiormente penalizzati , ma ancor di più a voi perché è solo dalla conoscenza che si legifera con Giustizia e equità e solo in questo modo potete sperare di poter guidare il Paese in maniera attenta oculata e cosa più importante CORRETTA..
Cordiali saluti Marina Cometto – Torino
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grazie di questo post,l'ho riportato integralmente con tutti i link del caso e ovviamente i suoi contatti,grazie ancora
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