Un Doblò per Totò

30 maggio, 2010

Dl "corretto" inviato al Quirinale Napolitano pronto a firmare

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Dopo i rilievi del capo dello Stato, trasmesso al Colle il testo definitivo del decreto anticrisi. Ora l'emanazione del provvedimento

ROMA - Il testo "corretto" è arrivato al Quirinale. E' il dl anticrisi "definitivo" quello trasmesso in serata al Colle, e che domani Napolitano firmerà. Il presidente della Repubblica aveva opposto alcuni rilievi al provvedimento così come gli era stato presentato dal governo. Il capo dello Stato - si legge in una nota diramata in tarda serata - "nel prendere atto degli intendimenti manifestati di dare seguito alle indicazioni da lui prospettate, dopo una rapida verifica del testo provvederà nella mattinata di domani alla emanazione del provvedimento".
Napolitano aveva avanzato e rimesso alla valutazione dell'esecutivo - che ha l'esclusiva responsabilità degli indirizzi e del merito delle scelte di politica finanziaria, sociale e economica - "una serie di osservazioni su delimitati aspetti di sostenibilità giuridica e istituzionale del provvedimento". Ma, come annunciato, la risposta del governo non si è fatta attendere e il provvedimento, corretto secondo le indicazioni, è tornato sul tavolo del Quirinale. Il governo si è mosso con grande rapidità, assicurando che le osservazioni saranno recepite, e così la tabella di marcia immaginata dall'esecutivo non subirà rallentamenti e il decreto verrà emanato già domattina, pronto per la Gazzetta Ufficiale e anche per dare un "segnale" ai mercati e all'Europa.
Nella giornata di sabato, le parole del premier avevano dato vita all'ennesima frizione con Napolitano. Prima Berlusconi aveva annunciato che il testo "non firmato" della manovra economica era al Quirinale "in attesa della valutazione del capo dello Stato". Poi una nota di palazzo Chigi aveva corretto il tiro, affermando che la manovra era "già" stata firmata dal presidente del Consiglio.
Berlusconi e Napolitano si erano visti venerdì scorso al Quirinale. Durante il colloquio, però, il Cavaliere aveva ammesso di non aver avuto ancora il modo di conoscere il provvedimento nella sua totalità, sottolineando il fatto che sarebbe stato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in prima persona a portarlo avanti. Adesso il testo è nelle mani del presidente della Repubblica.

30 maggio 2010)

Articolo tratto da www.repubblica.it

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