Un Doblò per Totò

29 maggio, 2010

LA MANOVRA DEGLI INVALIDI

 

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  A DOMANDA RISPONDO

Caro Furio, trascrivo qui poche
righe di una lettera che ho appena
mandato a Vincenzo Fortunato, capo
di Gabinetto del ministro Tremonti.
Dice chiaro che la pensiamo in molti su
una manovra finanziaria che Epifani
(Cgil) ha descritto in modo perfetto:
“Se guadagni un milione di euro
all’anno, questa manovra non ti tocca e
non ti riguarda”. Noi che paghiamo la
manovra siamo al di sotto di questa
soglia. Perciò ho detto all’uomo di
Tremonti: “Le scrivo per esprimerle
tutta la mia disapprovazione verso la
manovra economica. Avete usato il
tema dei falsi invalidi per cercare un
certo consenso e poi avete penalizzato
i veri invalidi. Io sono un vero invalido.
Ho la tetraparesi spastica. E le dico che
alzando la percentuale della invalidità
all’85 per cento non si combatte il
problema dei falsi invalidi ma si
aggravano i disagi degli invalidi veri”.
Ti chiedo un commento.
Luca Faccio
LA PERSONA che scrive, il dottor
Luca Faccio, nonostante la sua grave invalidità, è
un difensore senza tregua e senza vacanze delle
persone disabili. Ha visto prestissimo, come un
bravo metereologo, lo spostarsi del nuvolone
malevolo dei tagli e dei blocchi di risorse dal cielo
degli evasori e degli abbienti per incombere sul
cielo di chi non ha via di scampo perché è
bloccato da una malattia, da un modesto posto
fisso oppure ha necessità di ricorrere, per la
salute e la sopravvivenza, per i propri anziani e i
propri bambini, al sostegno dei governi locali. Ma
le risorse per quel sostegno, in misure enormi
(10 miliardi su 24) sono appena state sottratte a
Comuni e Regioni, bloccando ogni attività sociale
e solidale “sul posto”, cioè l’unico luogo a cui la
maggioranza dei cittadini sa e può rivolgersi.
L’autore della lettera, che adesso suona
giustamente come una appassionata protesta,
aveva tentato da tempo un percorso diverso, non
violento, intelligente. Aveva scritto a Tremonti e
ai suoi assistenti per spiegare che la condizione
dei disabili è un estremo abbandono, appena
lambito da piccolissime cifre. Aveva ammonito i
presunti maghi della finanza che popolano il
mondo intero intorno a Tremonti sul rischio di
considerare i disabili come una categoria (tipo i
farmacisti o i notai) invece che una grave,
delicata e mai veramente affrontata condizione
della vita. I suoi tentativi, che non tenevano conto
della politica ma del dolore e della solitudine di
tanti, sono caduti nel vuoto, come cadrà
l’ammonimento di questa ultima lettera. D’a l t ra
parte dare un colpo punitivo ai disabili, cittadini
abbandonati da sempre, con una legge che
dovrebbe tagliare i privilegi è una mossa
disumana, improvvisata, sbagliata che fa luce su
tutta la pessima manovra. Non salva il paese.
Salva a malapena il governo.
P.s . In questa pagina, ieri, nel testo “Gli zingari
che mascalzoni” c’era un errore di cui mi scuso.
Ho scritto: “Cito dal blog del leghista Daniele
Sensi”. Segue una frase insultante sui Rom. La
frase è leghista, ma non di Daniele Sensi che nel
suo blog lavora a documentare questo folle
momento italiano. Ringrazio Sensi per avermelo
fatto notare, mi scuso e gli auguro di continuare
il suo buon lavoro.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
00193 Roma, via Orazio n. 10
l e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t

Articolo tratto da Il Fatto Quotidiano  del 29/5/2010 pag.19 – MAIL BOX ( VERSIONE CARTACEA)

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