A DOMANDA RISPONDO
Tremonti ha parlato: “I soli che
si devono preoccupare sono i
falsi invalidi e i veri evasori”. Parole
sante, ma non suonano
stranamente a vuoto? I falsi invalidi
sarebbero un obiettivo facile, in un
mondo con le carte in regola. Ma
nel caos italiano non diventerà
un’azione di polizia su tutti gli
invalidi, sui veri disabili? Quanto ai
veri evasori, per lo Stato è una
battaglia senza fine. Come può
dare frutti in breve tempo, sotto la
pressione di condizioni critiche, di
emergenza, in questa Italia in cui
l’evasione al fisco è un crimine
(ben) organizzato?
SENZA DUBBIO la frase di
Tremonti è sospetta di essere falsa (nel
senso di non realistica) o priva di senso
perché impossibile. Vediamo la questione di
chi sfugge alle tasse. Prima di tutto non si
recuperano più tutti gli evasori, medi, grandi
e grandissimi, perché in successive occasioni,
hanno approfittato dei condoni. Poi c’è la
promessa di indagare sullo standard di vita
per capire chi evade. Si può fare nel paese
dei gentiluomini vaticani che offrono
appartamenti convenientemente situati con
viste memorabili, a euro 700 mensili,
consentendo agli affittuari di apparire
eleganti ma poveri (non possiedono) e anzi
sostenuti dalla beneficenza vaticana? Si può
fare con case variamente intestate, auto
della ditta e barche ancorate appena un po’
più in là del patrio confine? Si può avviare
una inchiesta alla Scajola ogni volta? E
soprattutto: una simile sequenza di spietati
inseguimenti del fisco può realizzarsi nei
tempi stretti di una crisi gravissima, dove
certi omissioni possono portare rapidamente
il paese sull’orlo della bancarotta? Veniamo
agli invalidi. Continuiamo pure a scambiarci
le storie esilaranti del cieco che guida la
Ferrari e del sordo profondo che dirige
l’orchestra. Carine. Ma la grande quantità di
vere storie da esaminare, con medici, tecnici,
esperti, ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato
(o ai normali Tribunali della Repubblica) è
zona grigia, invalidi un po’ sì un po’ no,
graduatorie forzate, a volte in modo
indecente, a volte per un punto in più, per
far scattare una categoria più conveniente.
Ma poiché queste normali e dovute verifiche
non sono mai state fatte in passato, si
intaseranno, in tempo d’emergenza, le
procedure di controllo. Intanto chi pensa ai
disabili, i veri disabili, inchiodati da malattie
che vietano il movimento, tenuti a terra da
autobus e treni senza piattaforme, scuole e
uffici circondati di barriere architettoniche,
strade piene di buche, niente insegnante di
sostegno, niente soldi per gli
accompagnatori e un assegno per vivere di
250 euro al mese?
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano
00193 Roma, via Orazio n. 10
l e t t e re @ i l f a t t o q u o t i d i a n o. i t
22/05/2010
Articolo tratto da Il Fatto Quotidiano – MAIL BOX (pag 19)
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