Un Doblò per Totò

20 marzo, 2010

Disabili, il Comune taglia i fondi stop all'assistenza per 60 ragazzi

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Mancano all'appello 600mila euro: oltre sessanta ragazzi con gravi disabilità, che avrebbero diritto all'assistenza, sono in perenne lista d'attesa. A meno che ogni famiglia sborsi 45 euro al giorno

 

Il Comune di Milano non stanzia i fondi all'assistenza per i disabili e 60 ragazzi sono costretti a stare a casa invece di frequentare i centri specializzati. È la denuncia dell'associazione dei genitori don Gnocchi contenuta in una lettera spedita all'assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna. Nel messaggio chiedono un intervento urgente di Palazzo Marino, che non ha rinnovato la convenzione con i centri di degenza della Fondazione. Mancano all'appello 600mila euro, e così oltre sessanta ragazzi con gravi disabilità, che avrebbero diritto all'assistenza, sono in perenne lista d'attesa. A meno che ogni famiglia sborsi 45 euro al giorno, tanto quanto costa l'assistenza.
"Chiediamo un incontro per definire questa situazione paradossale - scrivono i genitori - che danneggia gravemente le famiglie dei disabili gravi e gravissimi e anche la Fondazione". I centri di degenza diurna, 31 in tutta Milano di cui 17 convenzionati, al don Gnocchi sono quattro e si trovano in via Gozzadini, zona via Novara. "Il posto ci sarebbe, il problema è che da due anni Palazzo Marino non sottoscrive la convenzione con due dei quattro centri - denuncia una mamma del don Gnocchi, Pinuccia Pisoni - e quindi i nuovi accessi sono bloccati a meno che le famiglie non paghino in proprio. Altri comuni, come Buccinasco, si fanno carico loro di queste spese". Ma c'è di più. "Se la convenzione non verrà rinnovata - aggiungono i genitori nella lettera - la direttrice ci ha comunicato che sarà costretta a chiudere almeno un centro".
Attualmente nei quattro centri don Gnocchi è garantita l'assistenza quotidiana a 170 maggiorenni disabili non autosufficienti, che non possono frequentare un percorso di studi classico, per i quali vengono elaborati progetti rieducativi pensati su misura, e che dalle 8 alle 16 vanno imboccati e cambiati con frequenza, e sottoposti a cicli di fisioterapia. "C'è un problema da risolvere in merito alla convenzione - ammette l'assessore Landi di Chiavenna, che presto incontrerà i genitori - stiamo cercando di trovare i 600mila euro, ne ho parlato anche al sindaco, è nostra intenzione garantire il servizio".
Enrico Fedrighini, consigliere comunale dei Verdi, sollecita una soluzione: "Queste famiglie sono in una situazione indicibile: si parla di standard minimi di civiltà da sottrarre alle logiche elettorali. Che si tagli, magari, qualche consulenza. Se non si trova rimedio a questo grave disagio non riconosco più Milano".

di ILARIA CARRA

(20 marzo 2010)

Articolo tratto da www.repubblica.it

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