Un Doblò per Totò

23 febbraio, 2009

<< PRONTI 200 EX CARABINIERI PER VIGILARE SUL TERRITORIO >>

RONDE. L'ispettore regionale Aniballi dell'Anc spiega la potenziale organizzazione dei Cc pensionati berici

«Si tratta dei cinque nuclei di volontariato di protezione civile che nel Vicentino sono a Bassano, Marostica, Schio, Noventa e Zovencedo»

Vicenza. «La nostra è un'attività di presenza, dunque di prevenzione, con l'obiettivo di fornire un servizio di tipo volontaristico senza alcun sconfinamento nel ruolo della polizia giudiziaria. Io penso che dobbiamo affrontare le questioni con spirito pratico, al di là delle questioni nominalistiche, ronde sì, ronde no. Nel Vicentino come associazione nazionale carabinieri siamo in grado di schierare sui 150-200 uomini che appartengono ai nuclei di volontariato di protezione civile capaci di fornire un aiuto concreto su questo fronte. In tutto il Veneto sono 900».
Ad affrontare in chiave locale l'argomento "ronde" che sta surriscaldando il dibattito politico nazionale è il colonnello in pensione dei carabinieri Nando Romeo Aniballi, 70 anni, già vice comandante provinciale, da quattro anni Ispettore regionale per il Veneto dell'Associazione nazionale carabinieri (Anc). La sede dell'ispettorato è a Vicenza in via Calvi 58. Ad Aniballi fanno riferimento 180 sezioni e 20800 iscritti. Nel Vicentino le sezioni dei carabinieri in congedo sono 33 e contano su quasi 7 mila iscritti.
Il presidente nazionale dell'Anc è il generale in pensione Libero Losardo, fino al 19 dicembre comandante Interregionale dell'Arma. «Le parole del presidente del consiglio Berlusconi - spiega Aniballi - sono chiare e non possono prestarsi ad equivoci. I nostri uomini, come del resto gli ex poliziotti, sono volontari con una valida esperienza professionale alle spalle, essendo perlopiù carabinieri in pensione, che sono in grado di svolgere quell'attività di presenza sul territorio per segnalare situazioni anormali. Già questo non è poco, perché sappiamo bene che la presenza sul territorio è un punto basilare nella lotta al crimine». L'impegno dell'Anc nel volontariato civile è iniziato quindici anni fa. Prima le sezioni avevano uno scopo sociale e di fratellanza per il mutuo soccorso dei soci, invece dall'inizio degli anni Novanta è cambiata la missione e l'Anc si è organizzata in maniera diversa, diventando una risorsa importante per la società.
Il cuore sono i "Nuclei di volontariato e protezione civile" in ausilio alla protezione civile. In Veneto ci sono 27 gruppi, di cui 5 nel Vicentino: a Bassano, Marostica, Noventa, Schio e Zovencedo.
«Mettiamo a disposizione la professionalità acquisita in anni di lavoro per le istituzioni - aggiunge Aniballi - nel caso di eventi naturali oppure istituzionali». Le parole d'ordine dell'Anc sono sussidiarietà (dunque, di aiuto alle istituzioni) gratuità e apoliticità. A fianco dei "nuclei di volontariato", che sono i più specializzati e hanno le classiche divise speciali rosso e blu con la scritta Associazione nazionale carabinieri in congedo, ci sono i "gruppi di volontariato generico" o gruppi di fatto. Non sono specializzati come i colleghi e prestano un ruolo prezioso in caso di necessità. Poi ci sono i "gruppi di benemerite", cioè donne iscritte all'Anc perché mogli, figli, nipoti di carabinieri o semplici simpatizzanti dell'Arma, impegnate nel volontariato generico.
«Abbiamo la possibilità di stipulare convenzioni con Comuni e prefettura per fornire servizi, soprattutto diurni, di presenza a supporto della polizia giudiziaria. Il nostro compito - aggiunge Aniballi - non è quello di reprimere, bensì di segnalare alle forze dell'ordine presenti situazioni anormali».
«Pertanto, nessuna vigilanza, sorveglianza e controllo del territorio - conclude -, ma un'osservazione di quello che succede e la segnalazione. Si tratta di servizi, chiamiamoli di "ronda", che hanno un obiettivo sociale in zone specifiche come parchi, piazze, anche durante i mercati, insomma, dovunque ci sia una rilevante presenza di persone e il nostro servizio può dissuadere i malintenzionati. Ma la politica non deve c'entrare nulla, poniamoci con l'ottica di risolvere un problema, a vantaggio della collettività».

Ivano Tolettini
Ivano Tolettini
23/02/2009
Articolo da www.ilgiornaledivicenza.it


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