Un Doblò per Totò

13 maggio, 2010

Una stazione Fs da terzo mondo «Tutta da rifare»

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PROPOSTA. Una lettera a Trenitalia, Rfi, Regione, sindaci e utenti
Cimatti: «L’attuale scalo non è degno di questo nome. Trasporto ferroviario da ripensare. Meglio costruire binari sotterranei»

Bassano. «Desideriamo vedere nelle carenze un'opportunità per progettare la città che vorremmo, ripensando il ruolo della ferrovia a Bassano e rilanciando l'idea di un servizio di trasporto su rotaia efficiente che ci consenta di diventare il centro del triangolo universitario Trento-Padova-Venezia».
Il sindaco Stefano Cimatti torna a battere il chiodo sui problemi della linea ferroviaria bassanese. Parla di una stazione «non degna di questo nome», di risposte insoddisfacenti o mancanti da parte di Trenitalia e Rfi sulla questione delle crepe e delle vibrazioni prodotte dai nuovi treni "minuetto" nelle abitazioni a ridosso della via ferrata e stigmatizza la lentezza dei collegamenti. L'amministratore prende spunto però dalle proteste di utenti e abitanti per prospettare alle due società, alla Regione e ai sindaci di tutti i Comuni lungo la Venezia-Trento, un progetto ambizioso, volto a migliorare in modo decisivo il trasporto su rotaia e a far diventare Bassano uno snodo fondamentale per gli studenti universitari, che da qui potrebbero raggiungere in 40 minuti i maggiori atenei della Regione e del Trentino. E lo spunto di questo ragionamento, sottolinea il primo cittadino, è stato offerto proprio dalla constatazione dei disagi. Dopo aver segnalato mesi fa, senza grossi risultati, la questione delle vibrazioni e dei danneggiamenti causati dai convogli Minuetto alle case situate lungo i binari, l'Amministrazione ha inviato una nuova lettera a Trenitalia e Rfi, riportando l'attenzione sull'argomento e segnalando le grosse carenze della stazione cittadina che, ad avviso dell'esecutivo, potrebbe essere radicalmente rinnovata e trasformata. «Proprio in questo periodo è allo studio un masterplan relativo all'area compresa tra il mercato ortofrutticolo e il vecchio ospedale, zona che comprende anche la stazione - rilancia Cimatti - L'ideale sarebbe rivedere questa struttura alla luce di una riorganizzazione urbanistica. Potremmo pensare a una soluzione sottoterra, come a Montecatini, in modo da eliminare il taglio tra la parte est e la parte ovest della città». Ad oggi, la stazione bassanese risulta del tutto inadeguata: il sottopasso, scrive il primo amministratore, è più stretto del normale e privo di indicazioni sui treni in partenza e di obliteratrici, i marciapiedi sono privi di pensiline, le scale sono ripide e le persone con difficoltà motorie non possono raggiungere il marciapiede di partenza, se non con complicate manovre di attraversamento dei binari.
«Sono consapevole che si tratta di problematiche non facilmente risolvibili - conclude il sindaco nelle missiva, indirizzata pure a Regione e Ufab (comitato utenti ferrovie area bassanese) - ma assicuro la massima disponibilità a sostenere gli interventi che di comune accordo riterremo necessari». C.Z

13/05/2010

Articolo tratto da www.giornaledivicenza.it

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