Un Doblò per Totò

27 gennaio, 2010

Assistenza per i disabili “a pagamento” : questo il servizio offerto da Trenitalia

 

Stamattina, leggendo un articolo sulla stazione di Rapallo, un tempo ridente biglietto da visita di una nota località turistica e oggi ridotta a landa desolata, ricovero di poveri clochards e nido di piccioni, ho notato la dichiarazione della responsabile ufficio stampa del gruppo FS circa l’assistenza che viene prestata ai disabili.
La signora in questione ci informa che i disabili possono "usufruire" di un numero per chiedere assistenza, telefonando 12 ore prima e prenotando così l’intervento: quello che però non viene detto (penso per pudore o forse imbarazzo) è che trattasi di un numero a pagamento, come si legge negli annunci in stazione e anche sul sito di Trenitalia:
"È possibile richiedere assistenza chiamando il Numero Unico Nazionale 199 30 30 60** Attivo tutti i giorni, festivi inclusi, dalle ore 7 alle 21. Costo da rete telefonica fissa (a carico del chiamante - IVA inclusa) - scatto alla risposta: 6,12 centesimi di Euro; costo conversazione al min. 2,64 centesimi di Euro. Costo da rete telefonica mobile (il costo varia a seconda dell'operatore mobile) - scatto alla risposta: tra 12,40 e 15,49 centesimi di Euro (costo indicativo); costo conversazione al minuto: tra 24,17 e 48 centesimi di Euro (costo indicativo).
Ora, mi domando, ma proprio non era possibile istituire un numero verde gratuito, invece che fare pagare ai disabili un ulteriore balzello?
Del resto, visto anche recentemente come sono trattati i disabili, anche gravi, ci stupiamo solo relativamente.
Come non ricordare l'episodio del ragazzo senza braccia che chiedeva di poter fare il biglietto in treno, e al quale si voleva far pagare il sovrapprezzo? Torno sull’argomento perché ho avuto modo di verificare che, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, il ragazzo aveva tutto il diritto di chiedere di acquistare in treno il biglietto, come recita il paragrafo 10 delle considerazioni iniziali del regolamento stesso: “le persone con disabilità (…) dovrebbero poter acquistare il biglietto a bordo senza maggiorazione”.
Tornando al caso della richiesta di assistenza, nello stesso regolamento, si legge anche che le prenotazioni e i biglietti sono offerti alle persone disabili senza costi aggiuntivi (Art. 19 comma 2) quindi nel caso della richiesta di assistenza “a pagamento” siamo in presenza di un addebito del tutto illegittimo.
Trenitalia si è affrettata a usare il nuovo regolamento per adeguare al minimo previsto (ma non obbligatorio!) le prescrizioni in termini di risarcimenti e rimborsi in caso di ritardo, ma non certo per applicarne le norme che vanno a vantaggio del passeggero, soprattutto quando questi è disabile. Che dire, una grande tristezza e, se ce ne fosse bisogno, una ulteriore riprova della completa perdita di ogni risvolto e finalità sociale da parte di una azienda che resta tuttavia a completo carico dello Stato.
Penso che come minimo il Ministero del Tesoro, azionista di riferimento del Gruppo FS, dovrebbe chiedere all'azienda di applicare il regolamento in tutti i suoi punti, e non solo dove fa comodo, e inoltre di rendere gratuito e non a pagamento il numero di richiesta assistenza per i disabili. Speriamo vivamente che il Governo, attraverso i Ministri competenti (Tesoro, Trasporti, Welfare, Sanità) possa attivarsi in questo senso e chiediamo quindi a tutti i parlamentari, di tutte le forze politiche, di impegnarsi in uno sforzo comune per ottenere questo risultato.
Chiediamo inoltre anche alla regione Liguria di farsi portavoce di questa istanza e ci rivolgiamo quindi all'Ass. Vesco e al Presidente Burlando perchè si ponga rimedio a questa situazione di palese ingiustizia verso persone che già devono affrontare tanti problemi e si vedono ulteriormente penalizzate da norme illegittime.

martedì 26 gennaio 2010

di Sonia Zarino

Articolo tratto da http://pendolariliguri.blogspot.com/

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