Un Doblò per Totò

21 novembre, 2009

Castelfranco. L'Inps toglie l'assegno a una donna invalida dalla nascita

 

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È disabile ma le è stata tolta l'accompagnatoria e dovrà
restituire oltre 3.500 euro. Dovrà vivere con la pensione di 265

 

CASTELFRANCO VENETO (21 novembre) - Niente più accompagnatoria. Novembre è stato l’ultimo mese, da dicembre Daniela Di Nicola, 35 anni, non percepirà più i 447 euro che dal 1998 le arrivano mensilmente come stabilito dal Tribunale di Treviso. E dovrà pure restituire 3.658 euro all’Inps di arretrati in dodici rate. Le rimarranno i 265 euro di pensione al mese, in quanto disabile al cento per cento. È l’amaro esito della visita davanti alla commissione Inps di Treviso svoltasi l’8 settembre scorso. Ora la madre, Natalia Da Corte, 60 anni, presenterà ricorso per riottenere ciò che le è stato tolto. La storia arriva da Castelfranco, madre e figlia vivono in via Boscato a Salvatronda. Il sostentamento derivante dall’assegno è fondamentale per campare. «Daniela alla nascita ebbe un’emorragia cerebrale con emoparesi laterale – racconta la madre -. E rimase in coma per più di tre anni. A questi primi anni di vita avvolta in profondissimo sonno ne seguirono altri di riabilitazione e cure. Ha iniziato a pronunciare le prime parole solo a 7 anni». Oggi non vede con l’occhio destro e con l’orecchio sullo stesso lato non sente nulla. A 16 anni si era presentata una gravissima forma di epilessia. «Ogni giorno, nonostante le dosi massicce di barbiturici, viene colta da crisi epilettiche, e se non c’è qualcuno pronto ad intervenire rischia la vita», racconta ancora Natalia. Partita da Cortina, la sua famiglia aveva traslocato per tredici volte pur di garantirle le cure, fino a 19 anni fa, con il trasferimento definitivo a Castelfranco. Il riconoscimento della pensione per l’invalidità era arrivato solo nel 1996. Per l’ottenimento dell’accompagnatoria si era dovuti passare attraverso una sentenza del giudice. Era, appunto, il ’98. La famiglia venne liquidata con 70 milioni di vecchie lire, e da allora Daniela percepisce pensione di invalidità più accompagnatoria. Ora, però, la mazzata e l’incognita di non avere di che mangiare, dato che la madre non ha reddito (non lavora e non ha pensione): entra solo qualche migliaio di euro l’anno per il bed & breakfast aperto utilizzando qualche stanza dell’abitazione in cui vivono.

di Matteo Ceron

Articolo tratto da www.ilgazzettino.it

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