Un Doblò per Totò

03 luglio, 2009

Nuove scosse all'Aquila, torna la paura Berlusconi: "A settembre nessuno più in tenda"

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Cinque dalla notte scorsa, in mattinata due di magnitudo 3,6 e poi la più forte, pari a 4,1
La gente terrorizzata ha lasciato case e uffici per riversarsi nelle strade

Il premier al workshop del ministero dell'Economia:"Nessuna new town, solo ambienti naturali"
E punta di nuovo il dito contro la stampa: "Niente pubblicità a chi alimenta la crisi"

L'AQUILA - Torna la paura all'Aquila. Da questa notte cinque scosse di terremoto hanno colpito la città. Le più forti alle 3,14 del mattino - con magnitudo 3,4 - poi alle 11,43 - magnitudo 3,6 - e alle 13,03, magnitudo 4,1. La gente è uscita subito dalle case e dagli uffici riversandosi per le strade, il pensiero andato immediatamente alla devastazione del 6 aprile, ancora sotto gli occhi di tutti. L'epicentro è stato localizzato nella zona tra Collebrincioni e Arischia, a una una profondità di 8,8 chilometri e al momento non risultano danni a cose o persone. Ma l'ansia rimane e a impensierire è soprattutto il fatto che l'intensità delle scosse sta crescendo.
L'incubo torna in Abruzzo proprio oggi, quando, a pochi giorni ormai dall'appuntamento internazionale del G8, Berlusconi promette che "entro settembre nessuno dormirà più in tenda, con una differenza sostanziale rispetto ad altri terremoti che hanno colpito l'Italia". Il premier è intervenuto a Roma al workshop del ministero dell'Economia sulla ricostruzione dell'Aquila. Un premier ottimista anche sul superamento della crisi economica: "La situazione sta migliorando e non peggiorando. Ciò che di peggio doveva accadere è già accaduto". E che punta ancora una volta il dito contro la stampa, colpevole di dare cattive notizie: "Le imprese non devono dare pubblicità a quotidiani che aumentano la paura della crisi", ribadisce il presidente del Consiglio.
Piattaforme antisismiche, no new town. Dal 15 settembre cominceranno ad essere pronte le nuove case costruite su piattaforme antisismiche che potranno ospitare 15mila persone, nella zona colpita dal devastante sisma, assicura Berlusconi. Contemporaneamente i terremotati ospitati negli alberghi cominceranno in parte a tornare nelle loro case che "al 60% sono agibili" in modo da poter ospitare negli alberghi le persone rimaste nelle tendopoli. Il risultato sarà dunque che "entro settembre nessuno sarà più in tenda". Nella ricostruzione non ci saranno new town, ma solo ambienti naturali, promette, e le 500 chiese danneggiate verranno ricostruite anche con aiuti stranieri.

Clima positivo in tendopoli. Il premier loda poi il "clima positivo" riscontrato nelle tendopoli dei terremotati in Abruzzo, apprezzando il lavoro della protezione civile e rivendicando che "il governo è stato immediatamente operativo". E cita i servizi offerti agli sfollati: "Tre pasti al giorno, aree gioco per i bambini e stiamo pensando anche a delle vacanze per il periodo estivo per bambini e anziani".
Si punta su urbanistica e università. Punto chiave dell'Aquila day è la ricostruzione, come ha ricordato Giulio Tremonti: "Possono finire le civiltà ma nelle civiltà le città non muoiono mai. E le due parole fondamentali su cui puntiamo sono due 'U', come urbanistica e come università", dice il ministro dell'Economia.
Crisi, il peggio è passato. Anche sulla crisi, secondo Berlusconi il peggio è alle nostre spalle. "Non ci sono altre situazioni che l'Italia deve temere. Questa paura della crisi determina una riduzione dei consumi, e quindi tutti dobbiamo avere paura della paura". La situazione non sta peggiorando, ma migliorando, rassicura il premier.
Niente pubblicità ai catastrofisti. Poi il nuovo affondo alla stampa, con Berlusconi che insiste sui giornali "fattori di crisi", sulle previsioni economiche degli organismi internazionali che "alimentano la paura", invitando, come già ha fatto davanti ai giovani industriali a Santa Margherita Ligure, di nuovo gli imprenditori "a convincere gli editori" a mutare atteggiamento facendo pressioni tramite la pubblicità: "Io ho detto agli imprenditori di non diminuire la pubblicità dei loro prodotti, ma anzi di aumentarla perché chi lo fa può aumentare la quota di mercato. E ho detto agli imprenditori di ragionare con i gruppi editoriali, di spiegare che non è intelligente dare pubblicità a quei giornali che sono essi stessi fattori di crisi mettendo in prima pagina le previsioni economiche negative degli organismi internazionali che alimentano la paura".

(3 luglio 2009)

Articolo tratto www.repubblica.it 

3 luglio 2009

Abruzzo, Berlusconi: a settembre fuori dalle tende

Al ministero dell'Economia si tiene "L'Aquila day" giornata di studio per la ricostruzione e lo sviluppo economico delle zone terremotate. Presente anche il premier che ha rassicurato gli sfollati e parlato di crisi economica

a settembre fuori dalle tende

"A settembre gli sfollati dell'Abruzzo saranno fuori dalle tende". Lo assicura Silvio Berlusconi, presente al ministero dell'Economia dove si tiene "L'Aquila day", giornata di studio per la ricostruzione e lo sviluppo economico delle zone terremotate. Il premier ha inoltre ricordato l'importanza artistica e culturale della zona assicurando la ricostruzione delle tante chiese. Sulla crisi economica, Berlusconi si dice ancora una volta ottimista: "Ci stiamo riprendendo lentamente. Il peggio è passato ma serve ottimismo".

video tratto da SKY TG24

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