Un Doblò per Totò

30 maggio, 2009

Nuovo sisma di magnitudo 3.5, terrore tra gli sfollati La scossa avvertita dall'Aquila a Teramo

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La terra ha continuato a con diverse scosse. La più forte alle 4.55. Stamani proseguiranno le verifiche dei fabbricati danneggiati, anche in considerazione del nuovo evento sismico. Manifestazione di circa 500 cittadini, che vogliono entrare nella 'zona rossa' al grido di "la città è nostra"

La terra ha continuato a a tremare in Abruzzo con diverse scosse. La più forte stanotte alle 4.55, quando il terremoto, di magnitudo 3.5 ha interessato la provincia dell’Aquila ed è stato sentito fino a Teramo. Numerose le telefonate giunte ai centralini dei vigili del fuoco e dei carabinieri per avere notizie.
Stamani proseguiranno le verifiche dei fabbricati danneggiati, anche in considerazione del nuovo evento sismico.
Dopo il maltempo che ha reso difficile la transitabilità sulle strade e la vivibilità all’interno delle tende, stamani il sole è tornato ha splendere sia all’Aquila che a Teramo.

Sostenuto il traffico sulla rete autostradale e della viabilità ordinaria, secondo la polizia stradale, anche in considerazione del prossimo ponte del 2 giugno. Forte è lo spiegamento di pattuglie della polizia stradale sulla rete autostradale e sulla viabilità extraurbana, mentre i carabinieri e le polizie locali controllano le strade comunali.

E si registrano anche momenti di forte tensione stamani a L’Aquila ove alcune centinaia di cittadini, che si sono dati appuntamento alla Fontana Luminosa, hanno cercato di entrare in corteo nella «zona rossa» del centro storico rivendicandone la «proprietà».

Il sindaco, Massimo Cialente, ha bloccato la folla parlando da un megafono e spiegando che non era possibile accedere al centro per motivi di sicurezza, viste anche le scosse di questa notte. Ovviamente c’è un notevole spiegamento di uomini delle forze del’ordine che impediscono l’accesso su Corso Vittorio Emanuele. La manifestazione di stamani prevedeva un corteo di sensibiizzazione che attraversasse, però, solo via Strinella.

Tutti i manifestanti sono dotati di casco e urlano un solo slogan: «La città è nostra». L’obiettivo dei cittadini è di arrivare sotto i portici del Corso. Presenti, tra gli altri, anche la presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, l’on. Giovanni Lolli e una delegazion della Fiom-Cgil.

L'Aquila, 30 maggio 2009

Articolo tratto da LA NAZIONE

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