Un Doblò per Totò

14 maggio, 2009

Berlusconi rassicura i terremotati "A novembre case per 13 mila persone"

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Roma, il premier agli stati generali delle costruzioni organizzati dall'Ance
"Entro 6 mesi, a partire dal primo maggio, saranno costruite 4000-4500 abitazioni"

 

"Non ci saranno baraccopoli. Questi alloggi serviranno poi come campus universitario"
Confermata l'intenzione dello Stato di ricostruire anche le case distrutte

 

ROMA - Silvio Berlusconi è tornato a rassicurare le persone rimaste senza casa dopo il terremoto che ha colpito l'Abruzzo. "Entro il primo novembre saranno pronte case per tredicimila persone", ha detto il premier intervenendo agli stati generali delle costruzioni organizzati dall'Ance, in corso alla Fiera di Roma.
Ovviamente, davanti alla platea dei costruttori, il premier ha parlato anche del Piano casa "che potrebbe liberare in 18 mesi una spesa di 70-150 miliardi di euro". E ha aggiunto: "Credo che entro stasera si trovi l'accordo per il 20% di aumento delle abitazioni monofamiliari e bifamiliari".
Intesa saltata. Ma subito dopo è arrivata una doccia gelata. E' infatti saltata l'intesa governo-regioni-enti locali sul decreto legge per il Piano casa il cui testo non sarà più portato in Consiglio dei ministri domani. Poco prima, il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, aveva replicato indirettamente a Berlusconi: "Evitiamo di giocare sugli equivoci, il dl di cui si sta parlando è quello sulla semplificazione e non sull'aumento del 20% delle cubature che è un'altra cosa". "Noi - ha aggiunto - stiamo ancora aspettando dal governo delle risposte precise".
La ricostruzione del dopo terremoto. "Entro 6 mesi, a partire dal primo maggio, saranno costruite 4000-4500 case per ospitare 13mila persone. Non ci saranno baraccopoli. Queste case saranno poi utilizzate come campus universitario", ha spiegato Berlusconi, intervenendo al convegno dell'Ance.
Le prime 4500 case serviranno per togliere gli sfollati dalle tende. "Saranno spostate dalle tende perché non vogliamo le baraccopoli", ha aggiunto, spiegando che "queste case verranno costruite su 14-20 aree abitative nel verde". Sempre per quanto riguarda la ricostruzione in Abruzzo, il premier ha detto di ritenere che "degli 8,7 miliardi" stanziati, "più di 7 siano da spendere nel campo delle costruzioni e dell'edilizia in generale", ha precisato il presidente del Consiglio, sottolineando che si tratta di "una cifra pari a quella del ponte sullo Stretto". Ed è tornato a garantire che lo Stato "ricostruirà interamente l'abitazione, dando il 100% di ciò che la forza della natura ha tolto".

Accanto all'intervento diretto dello Stato, Berlusconi ha confermato la formula riservata a quanti volessero riparare la casa lesionata approfittando del contributo di 80mila euro, estensibile a 150mila attraverso la certificazione di un perito pubblico.


Nuovi campus. "Una volta che le case saranno ricostruite - ha sottolineato Berlusconi -, i moduli abitativi diventeranno i nuovi campus universitari in modo tale che gli studenti avranno a disposizione non una stanza ma un vero e proprio appartamento". Il Cavaliere ha spiegato che ''c'è un piano affinché le facoltà presenti e future possano accogliere 20-25mila studenti che avranno un'offerta unica per quanto riguarda la confortevolezza dell'alloggio. Poi ci sono da ricostruire i monumenti, e le strutture pubbliche''.


Le cifre. "Oggi gestiamo 63 mila persone che sono fuori dalla loro casa - ha spiegato Berlusconi - Ed abbiamo anche una buona notizia: tutte le cifre che conosciamo ci dicono che il 53% delle abitazioni sono agibili. A questo si aggiunge un 17% che sono agibili con lavori che si possono effettuare in 30 giorni. Quindi, non appena termineranno le scosse di terremoto, avremo quasi il 70% della popolazione sfollata che potrà rientrare nelle proprie case".


Patto di stabilità. "Stiamo lavorando al patto di stabilità dei Comuni per farli investire nelle opere delle costruzioni", ha detto il premier. Poi Berlusconi ha aggiunto, rivolto al presidente dei costruttori: "Da vecchio collega delle costruzioni ho trovato tutte giuste le richieste e le osservazioni che vuoi farmi. Dimmi quelle che vuoi che io faccia e lo farò senza problema". E per questo il Cavaliere ha dato il suo ok all'idea dei costruttori di un tavolo interministeriale a Palazzo Chigi.


Battute. Il Cavaliere non ha perso l'occasione per sfoderare un paio di battute. Arrivando in ritardo di qualche ora rispetto al programma previsto, e rivolgendosi alla platea, ha scherzato: "So che qualche birichino tra di voi avrà pensato che ero occupato con le veline...". Poi il Cavaliere ha spiegato che era alla Camera per votare sul ddl sicurezza.
La seconda battuta è arrivata dopo la relazione del presidente dell'Ance. "Ha toccato tutto ciò che di vecchio e improvvido c'è nel sistema degli appalti - ha detto - quando vedo i tempi per un appalto, mi cadono le braccia. C'è da mettersi le mani dei capelli, per chi ce li ha", Poi si è rivolto al leader degli edili della Cgil, Walter Schiavella e riferendosi alla sua calvizie ha spiegato che "se vuole un giusto indirizzo glielo posso dare e ne può approfittare", una battuta accolta con risate e qualche fischio isolato.

(14 maggio 2009)

Articolo tratto da www.repubblica.it

 

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