Un Doblò per Totò

15 maggio, 2009

Berlusconi: "Crisi c'è ma migliora" E D'Alema: "Il governo si trastulla"

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Le reazioni dopo la diffusione dei dati del Pil, i peggiori dal 1980
Il premier: "Segnali positivi". E Brunetta: "Peggioramento sta rallentando"

ROMA - I dati sul Pil "erano quelli che sapevamo". La crisi esiste ed è la peggiore mai capitata. "Ma tutti i contatti con le aziende ci dicono che c'è un miglioramento della situazione". Vede comunque qualche segnale di speranza Silvio Berlusconi, commentando le cifre diffuse oggi sul prodotto interno lordo, calato nel primo trimestre dell'anno del 5,9 per cento, facendo segnare il dato peggiore dal 1980. Commentando i dati, il presidente del Consiglio ribadisce che "nella crisi il fattore massimo è quello psicologico e per questo nostro compito è infondere fiducia e ottimismo".
Di diverso avviso Massimo D'Alema, che attacca: "Siamo al crollo secondo ciò che dicono i dati di oggi sull'andamento del pil e abbiamo un governo che fa demagogia e confusione di fronte a una situazione drammatica del paese", dice, e accusa: "Abbiamo un presidente del Consiglio che si trastulla e ci racconta che in Italia non c'è la crisi". Il crollo dell'economia italiana è nettamente superiore alla media europea, sottolinea D'Alema. "Gli italiani attendono delle risposte - prosegue - non l'autoelogio di Berlusconi; c'è chi pensa che per affrontare le malattie bastino le barzellette e naturalmente spesso in questo modo l'ammalato peggiora".
Dal Pd anche Pierpaolo Baretta, capogruppo alla commissione Bilancio alla Camera, accusa il governo di essere assente. "Siamo dentro una recessione che va affrontata subito con determinazione, con risorse e con un gran consenso sociale. In assenza di un ruolo serio del governo, le categorie produttive e le parti sociali affrontino direttamente questa situazione sia dal punto di vista della produzione che del lavoro", dice.

Mentre Renato Brunetta tende a rassicurare, assicurando che la situazione va migliorando. "Il tasso di peggioramento è rallentato. Nella seconda parte dell'anno, se questa tendenza continuerà, noi ci avvieremo, verso la fine dell'anno, ad avere tassi di negatività sempre più ridotti e ci avvineremo verso lo zero e poi verso il segno più", sostiene il ministro della Pubblica Amministrazione.

(15 maggio 2009)

 

 

Articolo tratto da www.repubblica.it

 

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