Un Doblò per Totò

13 aprile, 2009

Il Pdl all'attacco di "Annozero" Berlusconi: "Non è da tv pubblica

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Polemica dopo la puntata che Santoro ha dedicato al terremoto
Fini: "Semplicemente indecente, una nota stonata nella tragedia"

Rai, presidenza e direzione generale avviano "approfondimenti" sul caso
Di Pietro: "L'unica indecenza è pretendere di mettere il bavaglio all'informazione"

 

ROMA - "La tv pubblica non può comportarsi in questo modo". E' polemica sulla puntata di Annozero dedicata al terremoto e Silvio Berlusconi, in visita alla tendopoli di Monticchio, dice la sua. "Non parlo più di questo - precisa - ma mi sembra che i fatti mi abbiano dato ragione". Le parole del presidente del Consiglio seguono a stretto giro quelle di Gianfranco Fini che aveva bollato la puntata del programma di Michele Santoro come "semplicemente indecente". Andata in onda il 9 aprile, e dedicata alla tragedia abruzzese, è stata definita dal presidente della Camera "l'unica cosa stonata in questa tragedia".
Motivo dell'indignazione, gli attacchi che - a giudizio degli esponenti del Pdl - sarebbero stati mossi alla Protezione civile e in generale alla macchina dei soccorsi sulla cui efficienza Santoro, e i suoi inviati nelle aree colpite dal sisma, hanno sollevato dubbi. "Non si può speculare sulla tragedia per trarre vantaggio per l'audience. Qui tutti hanno fatto tutto quello che potevano, più del loro dovere".
Replica Antonio Di Pietro (fra gli ospiti della puntata c'era anche l'ex magistrato Luigi De Magistris, candidato alle europee per l'Idv): "L'unica indecenza è la pretesa di Berlusconi e Fini di pilotare l'informazione al fine di descrivere una realtà che non esiste e far credere che ciò che è accaduto in Abruzzo sia solo colpa del destino. Pretendere di mettere il bavaglio a un giornalismo che approfondisce la verità dello svolgimento degli avvenimenti è da criminali". Giorgio Merlo (Pd) e Giorgio Lainati (Pdl), entrambi vicepresidenti della Vigilanza Rai, concordano nel chiedere un intervento dei nuovi vertici dell'azienda, mentre Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti, esponenti di Articolo21 e del Pd, ritengono "grave" l'attacco del premier.
Il presidente e il direttore generale della Rai, Paolo Garimberti e Mauro Masi, hanno avviato "tutti gli approfondimenti previsti dalla normativa vigente e dai regolamenti aziendali" sulla puntata. E in una nota ribadiscono "pieno e forte sostegno alle azioni svolte dalla Protezione civile".

 

Tema della puntata, intitolata "Resurrezione", il modo in cui sono state edificate le città, i luoghi pubblici, gli ospedali e le scuole, la "questione morale che riguarda gli amministratori pubblici ma anche i singoli cittadini quando vogliono costruire le proprie case". E poi il destino degli sfollati, i tempi della ricostruzione. Ospiti in studio Guido Crosetto del Pdl, l'ex magistrato Luigi De Magistris, l'esponente di Sinistra e Libertà Claudio Fava, il direttore del Giornale Mauro Giordano e il presidente dell'Istituto nazionale di geofisica Enzo Boschi.
Pur riconoscendo in apertura di puntata "lo straordinario impegno di tutti" e precisando che "non vogliamo mettere in discussione che si stia facendo tutto il possibile, e più del possibile per aiutare le popolazioni", Santoro si è concentrato sull'efficienza della macchina dei soccorsi. "Siamo nel Comitato operativo misto - ha detto in collegamento dall'Aquila l'inviato Sandro Ruotolo - e a quattro giorni non c'è ancora un coordinatore, un responsabile. Le tende ci sono, ma alcuni paesi non hanno ancora tendopoli e in alcune tendopoli mancano i bagni chimici, le cucine, l'acqua. E' una macchina che si deve mettere ancora in moto, non è a punto" ha aggiunto Ruotolo, e ha fatto l'esempio di un paese, Isola di Gran Sasso, "in cui a mezzogiorno non c'erano ancora le tende". "Il grosso è stato fatto - ha concluso - ma ci sono paesi in cui la gente continua a dormire in macchina".
A questo, agli altri interventi e al dibattito in studio si sono aggiunte le vignette di Vauro, anch'esse contestate da più parti. Fra le reazioni, lo "sdegno" del vescovo dell'Aquila che ha espresso il proprio giudizio anche sul resto della trasmissione: "E' vergognoso che si permetta sulla televisione pubblica un dileggio così incivile su un dolore tanto grande affrontato dagli aquilani con molta dignità e un così evidente disprezzo di tutti i soccorritori e i volontari che hanno contribuito con meravigliosa generosità e affrontando gravi rischi a salvare moltissime vite umane".
Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ha raccontato che Ignazio La Russa, invitato da Santoro ma impossibilitato a partecipare, gli aveva chiesto di andare al suo posto ma lui ha declinato l'invito "perché non ho alcuna stima né di Santoro, né di Travaglio né di Vauro, persone con le quali non ho alcun interesse a confrontarmi perché so come fanno le trasmissioni". Però definisce il programma e i suoi animatori "utili" perché "la capacità di faziosità e di stravolgimento della realtà di Santoro e dei suoi sodali motiva e mobilita i nostri elettori. Grazie a gente come quella noi saremo al governo per sempre. Vauro e Travaglio sono anche peggio di Santoro. Santoro, e i bassifondi delle città ad alto rischio - conclude Gasparri - sono i soli posti che evito".

(12 aprile 2009)

Articolo tratto da: www.repubblica.it

 

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