Un Doblò per Totò

17 febbraio, 2009

DISABILITA' E LAVORO : IL FALLIMENTO DEL COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO

Come si trova un lavoro nel nostro Paese? Secondo l’ultima indagine a campione “Isfol Plus” solo il 13% delle persone disabili ha trovato un’occupazione attraverso i centri per l’impiego o i servizi pubblici. Poi c’è la crisi, che sospende l’obbligo di assunzione da parte delle aziende, le norme sull’esonero, la mancanza di controlli. E c’è chi consiglia il fai da te. Oggi su Superabile prima puntata dell’inchiesta su lavoro e disabilità

Come si trova un lavoro nel nostro Paese? Secondo l'ultima indagine a campione "Isfol Plus", solo il 13% delle persone disabili ha trovato un'occupazione attraverso i centri per l'impiego o i servizi pubblici. E se dipende da regione a regione, con un'Italia a due velocità, c'è chi consiglia il "fai da te". Poi c'è la crisi, che sospende l'obbligo di assunzione da parte delle aziende, le norme sull'esonero e mancano i controlli. Oggi su Superabile prima puntata sull'inchiesta su lavoro e disabilità
BOLOGNA - Il collocamento obbligatorio funziona? Pare proprio di no. A denunciarne il fallimento è una ricerca telefonica. Secondo l'ultima indagine a campione "Isfol Plus", solo il 13% delle persone disabili intervistate ha trovato un'occupazione attraverso i centri provinciali per l'impiego o i servizi. La maggior parte ha trovato lavoro attraverso parenti, amici e conoscenti o grazie ai concorsi pubblici. A dimostrare questo dato è anche il fatto che alcuni operatori degli sportelli Informahandicap sparsi un po' su tutto il territorio nazionale consiglino, se il grado di disabilità è lieve, di mandare autonomamente il proprio curriculum alle aziende senza passare per i servizi che si occupano di collocamento obbligatorio. A dieci anni dalla legge per il diritto al lavoro delle persone disabili (la n.68/99), quella che in sostanza ha introdotto il concetto di collocamento mirato e gli strumenti di inserimento personalizzato, non tutto fila liscio come l'olio. Spesso i centri per l'impiego, per cui passa il collocamento, sono dotati di servizi carenti o di strumenti inadeguati e laddove manca un ruolo forte delle reti di sostegno che accompagnano l'inserimento lavorativo delle persone disabili - siano esse cooperative sociali o agenzie per il lavoro - i disabili faticano a trovare un'occupazione. Tanto che al giorno d'oggi gli iscritti al collocamento obbligatorio sono molti (oltre 712mila persone in cerca di un'occupazione in Italia, di cui il 60% al Sud) e gli avviamenti al lavoro sono pochi (31.530 nel 2007, circa la metà dei nuovi iscritti o dei rientrati nelle liste in quell'anno).
Ma cos'altro non funziona? Secondo il Centro Risorse Handicap di Bologna, "le sanzioni per le aziende che non rispettano l'obbligo di assunzione sono troppo basse e spesso mancano i controlli". In Sicilia, ad esempio, non sono così rari i casi di false assunzioni di persone disabili da parte di imprese che vogliono semplicemente beneficiare delle agevolazioni fiscali. Secondo Legacoop sociale Emilia Romagna, invece, c'è una scarsa sensibilità sia da parte degli enti pubblici sia da parte delle aziende private, che affidano ancora "troppo poco lavoro alle cooperative sociali che si occupano di inserimento occupazionale delle persone disabili". E poi ci sono "strumenti, come le borse lavoro, che hanno bisogno di essere ripensati". Soprattutto quando si parla di disabilità mentale o cognitiva, quella che più fatica a essere inserita nel mondo del lavoro.
E ad aggravare ancora di più la situazione è la crisi economica che incombe: la legge prevede che la cassa integrazione, le procedure di mobilità o di licenziamento collettivo, la riduzione dell'orario di lavoro finalizzata a evitare la riduzione di personale e l'amministrazione controllata sospendano l'obbligo di assunzione delle persone disabili da parte delle aziende. Altra variabile che può condizionare le norme sull'inserimento lavorativo, sul collocamento e quindi sui posti riservati, è l'esonero per quelle imprese che chiedono di versare un contributo al Fondo regionale per l'occupazione dei disabili anziché assumerli. Senza contare che all'Ufficio politiche della disabilità di Cgil arrivano circa 15 casi di discriminazione al giorno.

(Michela Trigari)
(16 febbraio 2009)
Articolo tratto da :www.superabile.it
Il mio blog è: www.lucafaccio.it
La mia e-mail è: info@lucafaccio.it

Nessun commento:

Posta un commento