Il vicegovernatore veneto Franco Manzato commenta così l'episodio verificatosi domenica sera in un locale: "Chi ha parlato così dovrebbe vergognarsi: se rimanesse a casa propria il mondo sarebbe migliore". La Regione ogni anno sostiene un vino con uve vendemmiate da ragazzi down
VENEZIA - "Quanto accaduto in una pizzeria trevigiana ha dell'incredibile, non ci sono parole per commentare un episodio ben lontano dalla cultura della Marca, accogliente da sempre soprattutto verso chi è più debole e dove è viva una rete di solidarietà capace di rendere eguali. I diversi, i veri minorati, sono proprio quelli che denigrano". Il vicegovernatore Franco Manzato commenta così l'episodio verificatosi domenica sera in un locale del capoluogo, quando una ragazzina down è stata apostrofata in modo offensivo da un avventore.
"Chi ha rivolto a quella bambina e ai suoi genitori affermazioni tanto pesanti dovrebbe lui vergognarsi a mostrarsi e a farsi sentire. Se se ne stesse a casa propria, il mondo, quello vero, sarebbe migliore; oltretutto eviterebbe di rovinare le serate altrui. Per fortuna un simile comportamento da noi è un'eccezione. In Veneto e a Treviso la civiltà della solidarietà, il senso della famiglia e il supporto ad una eguaglianza concreta di tutte le persone sono fatti radicati: sono non a caso moltissimi i progetti che coinvolgono ragazzi con disabilità. Ricordo, uno su tutti, quello che la Regione sostiene ogni anno e che si svolge a Tezze di Vazzola, presso l'azienda Cecchetto, dove i ragazzi down vendemmiano, pigiano ed imbottigliano il "loro" Raboso realizzandone una per una anche le etichette: un vino unico che poi portiamo al Vinitaly presentandolo al grande pubblico assieme ai bambini che l'hanno realizzato e alle loro famiglie".
(13 gennaio 2010)
Articolo tratto da www.superabile.it
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