Un Doblò per Totò

28 gennaio, 2010

Pensioni: Consiglio Europa, inadeguato livello minime anzianità e assegno disabili

 

 

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Non viene garantito ad anziani e disabili un reddito che consenta di non essere a rischio di povertà - L'Italia non è in linea con quanto stabilito dalla Carta che protegge i diritti sociali degli europei

 

Il livello minimo della pensione contributiva di anzianità e l’ammontare mensile pagato ai disabili al 100% sono «palesemente inadeguati» e quindi l’Italia non è in conformità con quanto stabilito dalla Carta Sociale, una delle convenzioni del Consiglio d’Europa che protegge i diritti sociali degli europei. Il giudizio è stato espresso dal Comitato del Consiglio d’Europa che vigila sul rispetto della carta.

Il Comitato, secondo quanto riporta l’Ansa,  ha pubblicato oggi un rapporto che contiene un’analisi su come l’Italia ha garantito ai propri cittadini il godimento del diritto alla salute, alla previdenza sociale e alla protezione contro la povertà e l’esclusione sociale nel periodo che va dal 2005 al 2007.

Oltre a non garantire ad anziani e disabili un reddito che permetta loro di non essere a rischio di povertà, le autorità italiane non sono state in grado di garantire un’adeguata assistenza sociale e sanitaria a tutti coloro che ne avevano bisogno né di aver introdotto misure atte ad assicurare che le liste d’attesa per visite ed esami medici non eccedessero un lasso di tempo accettabile.

Ma quello delle pensioni non è l’unico tasto su cui l’Europa bacchetta il nostro Paese. Per il Consiglio d’Europa l’Italia non ha un’appropriata politica nazionale per assicurare il rispetto della sicurezza e la salvaguardia della salute sul posto di lavoro.

Dai dati presentati, scrive il Consiglio d’Europa in un rapporto, risulta che le ispezioni condotte sui luoghi di lavoro non siano “efficaci” nel garantire il rispetto delle norme di sicurezza e salute. Sul fronte del diritto alla salute il rapporto mette poi in evidenza come l’Italia non abbia fornito dati sufficienti a determinare se siano state prese tutte le necessarie misure per proibire la commercializzazione e l’uso di prodotti contenenti amianto.

L’istituzione di Strasburgo chiede quindi al governo di Roma di fornire tali informazioni, oltre a una mappa degli edifici contaminati, in vista della redazione del prossimo rapporto.

27 gennaio 2010

Articolo tratto da http://www.blitzquotidiano.it/

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