Un Doblò per Totò

04 dicembre, 2009

«Noi, famiglie numerose siamo sistemate per le feste»

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STANGATA DI NATALE. Il provvedimento in discussione alla Camera taglia tutti gli aiuti e voci come il bonus luce e gas
Alessandro Soprana denuncia «l'assenza di una politica vera per la famiglia». E domenica tutti in piazza a Roma a protestare

Stavolta le famiglie sono state sistemate per le feste. Nella legge finanziaria appena approvata al Senato, e in questi giorni in discussione alla Commissione bilancio della Camera dei deputati, non è previsto nemmeno un euro di spesa per le famiglie, per gli anziani o per i disabili. Lo ha denunciato il settimanale cattolico «Famiglia Cristiana», il quale sottolinea la totale assenza di sostegno per i nuclei con figli o per i portatori di handicap, oltre al taglio di alcune voci essenziali, quali i bonus luce e gas. «Nessun Governo nella storia della Repubblica», si legge sul settimanale, «è riuscito fare un così straordinario salto mortale all'indietro. È sparito tutto, pure il bonus famiglia; sono sparite anche quelle poche centinaia di euro che l'esecutivo regalava ai bambini appena nati. Al Senato è stata smontata pezzo per pezzo la famiglia italiana, presa a schiaffi dal Governo e dalla sua maggioranza dopo esser già stata messa duramente alla prova dalla crisi economica».
Una denuncia pesante, avallata dall'Associazione famiglie numerose che per domenica prossima organizza una manifestazione di protesta a Roma contro «l'assenza di una politica vera a favore delle famiglie che continuano ad essere viste come un onere anzichè un investimento per il futuro», per dirla con le parole di Alessandro Soprana, presidente regionale dell'associazione. «Anche il famoso bonus previsto nel 2008 è stato una presa in giro», dice Soprana, «perchè la norma era così complicata dal punto di vista fiscale che, alla fine, i soldi sono andati per oltre il 70 per cento ai pensionati e ai single. E per il 2009 è previsto meno di zero, nonostante le proteste di alcuni parlamentari».
«L'origine di tutti i mali è l'Irpef», sostiene Soprana, che di figli ne ha sei, «e a cascata investe tutto, fino alle tariffe che sono strutturate per punire gli sprechi ma non tengono in nessun conto il numero dei componenti di una famiglia. Così quelle numerose ne escono seriamente penalizzate». In Veneto iscritte all'associazione ci sono 500 famiglie «numerose», cioè da quattro figli in su, ma si calcola che siano almeno 5.000.
Anche l'assessore regionale alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, condivide la posizione dell'Associazione famiglie numerose. E rincara la dose: «Il bonus dell'anno scorso è stato una presa in giro colossale perchè alle famiglie non è arrivato nulla. E c'è di peggio. Nella finanziaria i soldi di questo bonus e della social card sono stati fatti senza risorse aggiuntive, ma tolti alle Regioni». Nonostante tutto, precisa Valdegamberi, «per noi la famiglia è la prima risorsa della società veneta e la Regione intende aiutarla. Perciò assegniamo 2.850.000 euro a 92 enti locali (tra Comuni, Unioni di Comuni, Comunità Montane) che hanno presentato alla Giunta veneta progetti d'interventi nel campo delle politiche tariffarie e dei servizi per abbattere i costi per le famiglie dagli asili nido, ai trasporti scolastici, dai libri per la scuola alle mense scolastiche, alle attività culturali e sportive».
La deliberazione fa parte del progetto di sperimentazione di iniziative approvato nel dicembre 2008, secondo quanto prevede la legge 296 del 2006, ed è strettamente legato anche all'iniziativa veneta del «Marchio Famiglia». «Tra i criteri che hanno deciso i contributi», ricorda l'assessore, quello, del numero di famiglie numerose residenti nei territori comunali ma anche quello degli indicatori di qualità tra cui la capacità e la sensibilità delle Amministrazioni comunali di aggiungere proprie risorse a quelle regionali per la realizzazione dei progetti. La logica che vogliamo affermare è di considerare la famiglia una ricchezza sociale di imprescindibile importanza, che va sostenuta e riconosciuta perché investire sulla famiglia significa determinare un effetto moltiplicatore delle risorse».
Lo stesso assessore regionale denuncia però che non tutti i Comuni veneti hanno partecipato al bando, prendendo così i fondi. Verona, invece, è stata sollecita e a 16 enti della nostra provincia sono stati assegnati 489.429 euro. Conferma l'assessore comunale ai Servizi sociali Stefano Bertacco: «Verona è uno dei pochi Comuni nel Veneto che non fa pagare il servizio scolastico di trasporto e di mensa alle famiglie dopo il quarto figlio. Ma sono d'accordo con l'associazione quando dice che le tariffe per acqua, luce e gas non tengono conto dei nuclei familiari numerosi e, anzi, li penalizzano. Questo problema va discusso. Intanto ci stiamo impegnando per agevolare le famiglie che vogliono mandare i figli a seguire stage di studio all'estero. È un'altra delle richieste che ci viene dalla Consulta della famiglia con cui lavoriamo in stretta collaborazione».

04/12/2009

di Elena Cardinali

Articolo tratto da http://www.larena.it/

 

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