Un Doblò per Totò

28 luglio, 2009

In tenda afa e depressione

 

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Sfollati allo stremo, anziani nelle case di riposo

 

 

L’AQUILA. Nelle tendopoli si boccheggia per l’afa e anche se ieri la calura si è lievemente affievolita la permanenza è faticosa. E chi ne soffre di più sono soprattutto gli anziani. Da qualche giorno, comunque, si è deciso di trasferire dai campi alcuni tra gli ospiti più attempati, soprattutto quelli con patologie, in case di riposo e residenze. «Quattro mesi in tenda sono davvero troppi» si lamenta la gente.


SITUAZIONE SANITARIA. «Al momento» commenta il dottor Lino Scoccia «non ci sono rischi di epidemie e sotto questo aspetto siamo ancora tranquilli. E’ chiaro che per gli anziani, soprattutto in presenza di patologie croniche, stare in tenda è spiacevole. Basti pensare solo al fatto che negli anni scorsi, in condizioni normali ovvero vivendo in casa, consigliavamo di portare gli anziani nei supermercati per farli star meglio. Figuriamoci, quali sono le condizioni attuali cui si aggiunge la depressione. Per questa ragione alcuni sono stati portati in altre strutture». In una tendopoli di Paganica si è pensato, invece a predisporre proprio per gli anziani una «camera refrigerio» di 40 metri quadri frutto di una donazione.
BAMBINI. I bambini, insieme agli anziani sono quelli che maggiormente soffrono per lo stare in tenda ma sono anche quelli per i quali ci sono più iniziative come giochi con i clown, ludoteche ed emeroteche. Ma i timori che il terremoto abbia lasciato dei segni non sono infondati visto che in alcuni casi ci sono stati dei bambini che hanno disegnato dei «palazzi che piangono» e, in molti dei loro disegni, vengono rappresentati comunque degli edifici. Per questo sta per essere avviato, su iniziativa di protezione civile e ateneo aquilano anche nelle tendopoli uno screening per accertare se esistono disturbi post traumatici da stress in seguito al sisma con colloqui con i bambini e loro genitori.

NELLE TENDE. In quasi tutti i campi la Protezione civile ha cercato di alleviare i disagi del caldo ma, per esempio, dal campo sfollati di Castelnuovo di San Pio delle Camere, arriva la segnalazione che, benché forniti quasi ovunque, non sono ancora arrivati i condizionatori. «Ma i condizionatori» dicono alcuni residenti del campo sfollati di Pile, «non risolvono molti problemi visto che comunque si rischiano malattie a causa degli sbalzi di temperatura. Inoltre con i condizionatori si vive male in quanto non c’è un ricambio di aria». In molte tendopoli, negli ultimi giorni, la protezione civile ha provveduto a dotare gli assistiti di ombreggiature che riducono il caldo di cinque gradi. Come è avvenuto nelle tendopoli di San Gregorio dove sono arrivati nei giorni scorsi una settantina di tendoni verdi decisamente adatti per fronteggiare la calura ma, nonostante questo ci sono ancora disagi e non tutti hanno fruito di questi strumenti. Ma i disagi nelle tendopoli sono davvero di ogni tipo. Si registra una segnalazione dal campo sfollati in zona «Globo», uno dei più grandi con almeno 1300 persone , dove giovedì notte la gente non ha potuto dormire, se non dopo le 2, per una festa con musica organizzata nei pressi del vicino Aquilone. «Solo dopo l’arrivo dei carabinieri da noi chiamati» raccontano alcune signore, «abbiamo potuto dormire ma era tardissimo». «Qui, a parte questo inconveniente» dicono «si sta bene, anche perché le tende sono tra le migliori in circolazione e il caldo si può fronteggiare». Ieri, sempre in questo campo sfollati, è stato anche celebrato il matrimonio tra una coppia aquilana, in cura al Centro di igiene mentale della Asl aquilana. Un evento che è stato seguito con gioia da tanta gente «come tappa di un percorso che porta alla normalità» come ha commentato il responsabile dell’ospedale psichiatrico, Vittorio Sconci.


TAGLI ALLE SPESE. Si è appreso che ci sono delle restrizioni sulle spese che riguardano a tutto campo la gestione delle aree attrezzate. In molti se ne sono accorti anche sulla base del menu che in questi ultimi giorni è sempre inappuntabile ma di certo assai meno vario rispetto ai primi mesi quando c’era un maggiore assortimento. Una conseguenza inevitabile anche per il fatto che forse non si pensava che le tendopoli avrebbero avuto una esistenza tanto lunga e un tale affollamento. Tuttavia da qualche parte si portano avanti iniziative per contenere i costi. «A Santa Rufina di Roio» spiega Angela Maria Marinangeli, una dei capocampo, «ci siano tassati per provvedere alla pulizia dei bagni. E ove ci sarà accordo, andremo avanti in tal modo anche per altre iniziative nell’intento di pesare meno possibile sullo Stato. La nostra è una tendopoli molto impegnativa visto che ci sono moltissimi anziani a fronte di 230 persone ma la nostra forza è che si va d’accordo». Nonostante tutto arrivano sempre dei nuovi servizi che aiutano la gente a vivere meglio. Infatti da alcuni giorni sono a disposizione della Protezione civile sei container con docce e bagni riservati ai disabili. Inoltre domani nella tendopoli di Pianola saranno distribuiti 8 mila volumi destinati a piccoli e giovani lettori. Una iniziativa che ha un più ampio spessore visto che in tutti i libri che verranno successivamente distribuiti sono molti di più.

TEMPERATURE. L’afa condiziona sempre di più la vita nelle tendopoli al punto che ieri erano tutte semideserte. La gente, quelli che hanno potuto, è andata al mare per il fine settimana a cercare refrigerio. Questo in seguito al fatto che venerdì con 35,2 gradi si è toccato il massimo stagionale e ieri c’è stato un lieve calo ma sempre con molto caldo. Ieri, in particolare, secondo il Cetemps, la temperatura massima, registrata alle 15, è stata di 31 gradi e mezzo mentre la «minima», di prima mattina, è stata di 20,7 gradi.
I DATI. La Protezione civile ha aggiornato ieri i dati sulle aree di accoglienza. I campi sfollati sono 140 (una in meno) e in essi sono ospitate 20.745 persone distribuite in 5.074 tende. Negli alberghi della costa abruzzese e marchigiana gli aquilani presenti sono 19.725 mentre quelli che vivono nelle abitazioni sono 9.638. In tutto le persone che sono fuori delle loro abitazioni sono sempre tantissime: oltre 50mila.

(26 luglio 2009)

di Giampiero Giancarli

Articolo tratto da http://ilcentro.gelocal.it/

 

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