Un Doblò per Totò

18 giugno, 2009

Visita di Berlusconi all'Aquila Evitati giornalisti e contestatori

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Numerosi i cambi di programma. Salta la conferenza stampa finale
Il premier ha incontrato esponenti del centrodestra e imprenditori

 
 
L'impegno: "Entro novembre case per 15 mila persone"
Il presidente della provincia chiede un maxi-emendamento al dl

L'AQUILA - Uno slalom tra giornalisti e contestatori. La 14esima visita di Silvio Berlusconi all'Aquila, dopo il terremoto del 6 aprile scorso, somiglia a una corsa a ostacoli.
Si inizia poco dopo le sedici quando i giornalisti vengono allontanati dall'aeroporto di Preturo, dove è previsto l'arrivo dell'elicottero del premier, per motivi di sicurezza.
Il programma ufficiale prevede che dall'aeroporto Berlusconi vada alle piattaforme antisismiche sulle quali saranno costruiti gli edifici della "città nuova". Ma arriva subito il cambio di programma: il premier sorvolerà le piattaforme compiendo una ricognizione dall'alto.
Intanto all'esterno della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove il presidente del Consiglio deve incontrare imprenditori ed esponenti del centrodestra locale, si radunano alcuni sfollati e gli operai della Transcom, gli stessi che avevano manifestato ieri a Roma a Montecitorio e a Palazzo Grazioli. Ma Berlusconi "dribbla" i dimostranti che chiedono una ricostruzione partecipata e trasparente. Il premier, infatti, arriva in caserma direttamente in elicottero.
Inizia l'incontro con i politici del centrodestra e gli imprenditori che hanno vinto gli appalti per la ricostruzione. L'obbiettivo è completare al più presto tutte le opere essenziali. "Turni no stop, anche di 24 ore", chiede il premier. Poi, commentando i progetti per la costruzione di nuove abitazioni per gli sfollati, l'annuncio: "Dal 15 settembre al 30 novembre, 15 mila persone che hanno perso la loro casa, che sarà ricostruita nei prossimi due o tre anni a spese dello Stato, troveranno qui non solo una casa molto comoda, ma anche inserita nel verde e dotata di servizi".
La polemica sul decreto terremoto però non si arresta. Il presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Prezzopane, vuole attraverso l'approvazione di un maxi-emendamento al decreto garanzie per una ricostruzione realmente efficace.

Nel frattempo le forze dell'ordine allontanano dalla sala stampa una delegazione di tre persone che volevano chiedere al premier di finanziare la ricostruzione con entrate certe. E le sorprese non sono finite: alla fine salta anche la consueta conferenza stampa conclusiva. Nel giorno in cui a Bari scoppia l'ennesimo scandalo in cui sarebbe coinvolto, Berlusconi decolla senza incontrare i numerosi cronisti che lo aspettavano.

(17 giugno 2009)

Articolo tratto da www.repubblica.it

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