Un Doblò per Totò

26 maggio, 2009

Decine di malati per ore a "cuocere" in stazione

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Scene di evidente disagio di pellegrini in partenza dalla stazione di Bassano alla volta di Lourdes. CECCON

 

L FATTO. Il convoglio Unitalsi per Lourdes doveva partire alle 13,52. Ha lasciato la stazione alle 18. Rabbia e disagi
Per un guasto al locomotore che da Mestre doveva raggiungere Bassano

 

 

Circa 320 persone, tra pazienti, anziani e relativi accompagnatori, in partenza per Lourdes, rimaste a cuocere sotto un sole africano per ore nella stazione ferroviaria di Bassano in attesa di un treno. È accaduto ieri, alla partenza del convoglio delle Ferrovie dello Stato messo a disposizione del gruppo Unitalsi di Bassano per la trasferta a Lourdes.
Il treno che doveva partire intorno alle 13,52 si è mosso dallo scalo bassanese soltanto alle 18. Quattro ore di ritardo che per decine di anziani e infermi è significato un attesa di cinque ore in stazione.
Un disagio al limite del sopportabile per gli ammalati. Motivo del ritardo: un guasto al locomotore del convoglio speciale che avrebbe dovuto raggiungere Bassano intorno alle 13,30. Trovarne un altro, per le ferrovie dev'essere stata un'impresa di non poco conto visto che il treno sostitutivo è giunto a Bassano solo dopo le 17.
Nel frattempo, per chi era in attesa, s'è trattato di boccheggiare in un caldo sahariano. Ad aiutare i volontari dell'Unitalsi bassanese, coadiuvati dagli scout, è giunta la Protezione civile. A decine hanno sopportato, fra bottiglie d'acqua e ventagli, stipati ovunque vi fosse ombra. Sul marciapiede del primo binario è stata attrezzata una sala d'attesa all'aperto improvvisata con panche e sedie. Fra malati in sedia a rotelle e su barelle, c'erano volontari dell'Unitalsi, penne nere, scuot e suore, tutti impegnati ad assistere gli infermi nonostante il caldo piegasse anche la più buona volontà. È difficile trattenere la rabbia anche per chi porta il distintivo dell'Unitalsi ed è abituato a servire e ad assistere senza parlare, con umiltà.
«Ho appena parlato al telefono con il presidente Triveneto Armando Donello, impegnato a Roma - dice Giancarlo Longone, responsabile del gruppo Unitalsi bassanese, il più numeroso del Nord-Est - mi ha detto che ha già segnalato l'accaduto alla presidenza nazionale e che adotteranno gli opportuni provvedimenti nei confronti delle Ferrovie dello Stato. Non è possibile essere trattati così, qui ci sono dei malati. Con le case di riposo abbiamo l'impegno di trattare con la dovuta attenzione gli ammalati ma in questo modo...».
«Che vengano a vedere - sbotta Gabriele Gelain, di Tezze -. Concedono i treni ai tifosi di calcio che poi distruggono i vagoni e trattano gli ammalati in questo modo»

Carlo Barbieri

26/05/2009

Articolo tratto da www.ilgiornaledivicenza.it

 

 

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