Un Doblò per Totò

21 marzo, 2009

TAGLI ALLA SCUOLA, AUMENTANO I DISAGI. STUDENTI DISABILI SENZA SOSTEGNO

 

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I tagli previsti alla scuola rischiano di creare molti disagi agli alunni che hanno problemi di apprendimento E’ protesta alle medie di Lendinara. La protesta di una madre di un alunno con handicap: "Mio figlio non è un numero"

 

Ferrara, 20 marzo 2009 - "Sono la mamma di un bimbo disabile. E parlo anche a nome di altri genitori che vivono la mia stessa situazione...". La mamma di un bambino disabile che frequenta la scuola media di Lendinara ha deciso di affidare a una lettera aperta il suo sfogo. E il suo timore: quello che a pagare i tagli del mondo della scuola siano soprattutto i più deboli. Come i bambini portatori di handicap.

La prospettiva è, infatti, che da settembre, con la formazione dell’organico di diritto, l’accetta vada a tagliare proprio nel sostegno. O meglio: non cambierà la normativa, che prevede un docente di sostegno ogni due alunni disabili, ma di fatto, cambierà la possibilità di azione delle scuole nel tamponare le situazioni di disagio più gravi. Fino ad oggi, infatti, il rapporto ‘uno a due’ non era, per intenderci, così... fiscale. Nel senso che venivano fatte delle deroghe per i casi più difficili. Per questi il rapporto era di uno a uno: un insegnante di sostegno per ogni disabile grave. Con più sollievo per i bambini, ai quali in questo modo viene garantita un’assistenza continua e una maggiore possibilità di integrazione nella classe. Con più sollievo per i genitori, che vedono il figlio seguito al massimo delle possibilità che la scuola può offrire. E con più sollievo per gli insegnanti. Perché il docente di sostegno diventa un aiuto prezioso non solo per il bimbo disabile ma per tutta la classe.

Ma da settembre ci saranno molte più difficoltà, per le scuole, nel disporre l’assegnazione di un insegnante full time per un solo disabile grave. Per fare un esempio, se in una scuola per dieci bambini disabili oggi ci sono otto insegnanti di sostegno, da settembre dovrebbero essercene cinque. "Sono a dir poco indignata — scrive nella lettera questa mamma — al pensiero che si sia deciso di risparmiare sulla scuola. In particolare sugli insegnanti di sostegno che sono importantissimi per il futuro dei nostri figli. Sono ancora più indignata che a farne le spese siano i più deboli e i più indifesi. Non è possibile ridurre tutto a numeri: i nostri figli vanno considerati come persone.

"Non si può decidere in questo modo — continua la lettera di questo genitore — del futuro dei nostri figli che, evidentemente, vengono considerati pari a zero. Una nullità. Voglio di re a chi può decidere che, anche se portatori di handicap, questi bambini possono dare molto: ognuno di loro ha delle potenzialità e delle risorse ed è nostro dovere fare fruttare al meglio. Essere seguiti al meglio è un loro diritto, previsto anche dalla Costituzione. Se le ore dei docenti di sostegno vengono ridotte, allora viene anche ridotta la possibilità, per questi bambini, di imparare e di sentirsi parte integrante della società. Come pensiamo di dare a questi bambini un futuro dignitose se togliamo loro i mezzi e gli strumenti per costruirlo?".

 

Articolo tratto da: www.ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com

 

 

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