Un Doblò per Totò

18 marzo, 2009

PADOVA, UNA CLASSE IMPARA IL LIGUAGGIO DEI SEGNI

FORCELLINI (PD) - I sordi appartengono ad un mondo isolato: non sentire le parole li rende pubblico assente sul palcoscenico della comunicazione verbale. Poi un giorno un gruppo di ragazzi non-udenti del convitto Maragotto decide di far visita agli alunni delle scuole per udenti con il progetto «Ascoltate il nostro silenzio».
Alla elementare Forcellini l’incredibile sorpresa: 28 bambini delle classi quinte perfettamente bilingui, capaci di parlare e «segnare» all’unisono. Dove segnare è il termine che indica la comunicazione dei sordi attraverso la Lis, il linguaggio italiano dei segni. Una lingua indispensabile per chi non può esprimersi con la parola e tuttavia non ancora riconosciuta dal nostro Paese.
Ma non alla Forcellini: tutto ha avuto inizio 2 anni fa quando Mara, alunna oggi undicenne, era bloccata dalla sua sordità. Così le maestre hanno chiesto alla mamma di insegnare la Lis ai suoi compagni che, giocando con i segni, si sono trovati bilingui. Poi l’anno scorso all’elementare di via Filiasi è arrivato anche Giorgio, bambino moldavo sordo-muto. Per lui adattarsi a quella classe speciale è stata una passeggiata. Quando i ragazzi del Maragotto sono arrivati, è stato il giorno della prova. Prima le presentazioni e i convenevoli e fin qui bravi bravi. Poi gli allievi del convitto sono rimasti con le bocche spalancate: quei bambini hanno davvero segnato e sono stati pure impertinenti.
Elena e Jon, studenti di ragioneria non-udenti, sorridono quando ricordano i loro amici della Forcellini. Perchè quei piccoletti che segnavano in Lis hanno davvero sorpreso tutti. L’integrazione ha vinto: le insegnanti frequentano ogni anno un corso di aggiornamento per essere all’altezza degli alunni. Da due anni sono stati coinvolti anche i docenti della scuola media Falconetto che l’anno prossimo accoglieranno Mara e Giorgio. «E’ incredibile - commenta Luciano Del Piccolo, educatore del Maragotto - quando è partito il progetto pensavamo di trovare le solite difficoltà, invece abbiamo scoperto bambini bilingui. La situazione si è capovolta: non il problema di due bambini da inserire in classe ma un’intera classe che condivide il problema». Il gemellaggio è iniziato, il prossimo incontro sarà al Maragotto per tenere allenata la lingua dei segni.

Elvira Scigliano
il mattino di Padova - 17 marzo 2009

Articolo tratto da: www.disablog.it

 

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