Un Doblò per Totò

01 dicembre, 2008

GRILLO, IL PERSEGUITATO: VOGLIONO OSCURARMI, ME NE VADO IN SVIZZERA

Se ne va in Svizzera, perché ha paura che qui oscurino il suo blog. Beppe Grillo deve sentirsi perseguitato, visto che annuncia di aver comprato un appartamento a Lugano per trasferire lì il dominio del suo sito Internet. Peccato, che nessuno abbia mai minacciato di chiudere il suo blog. E viene il dubbio che più che la paura della censura, ci sia quella delle leggi italiane.

«Sì – confessa Grillo – ho comprato un appartamento a Lugano perché se mi oscurano il blog sono pronto a ripartire il giorno stesso con Beppegrillo.ch o Beppegrillo.eu. Sono un po’ preoccupato perchè ogni mese c'è qualche leggina, qualche decretino che riduce le libertà e che viene annunciato sempre per il bene della rete...». Probabilmente si riferisce al ddl, peraltro stralciato, che prevedeva la creazione di un registro pubblico per i blog. Che non avrebbe oscurato nessuno, ma avrebbe solo costretto i blogger a denunciare la loro esistenza e a comportarsi come un qualsiasi organo di stampa. Con tutte le conseguenze – e le eventuali penalità – del caso.

Ma il punto non sono le leggi, bavaglio o meno, e Grillo lo sa. Infatti, mette subito le mani avanti: «Non vorrei che venisse interpretata come una mossa codarda o che qualcuno cominciasse a dire che ho comprato la villa in Svizzera. Non è una fuga dalle tasse, per intenderci. L'eventuale trasferimento riguarderebbe solo il blog, non me». Lui la definisce «una mossa per tutelarmi» perché «se mi dovessero impedire di continuare scrivere quello che voglio – spiega – lo trasferirei».

«Non so se Grillo andrà a Lugano o meno. Quello che farà non lo so, sono fatti suoi – commenta Beppe Giulietti, portavoce di Articolo21 – Dal punto di vista sociale, sono più preoccupato per coloro che non riescono a trovare casa in Italia.... Al di là delle battute, io mi auguro davvero che a nessuno venga in mente di assumere provvedimenti speciali che possano limitare la libertà della rete. Questo è un paese già stravolto dal conflitto di interesse. Non vorrei – conclude – che venissero delle idee strane anche a proposito della rete».

Ma il punto è che minacce, finora, non ce ne sono state. È quello che spiega Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai: «Se uno minaccia di espatriare deve anche spiegare le ragioni. Da quello che dice non si capisce la sua scelta. Se invece ha motivi reali, riconducibili a preoccupazioni politiche o giuridiche si apra un confronto. Non credo sia possibile chiudere un blog senza motivazioni previste dalla legge. La sua – conclude – è una denuncia debole se non spiega anche le motivazioni».

01 Dec 2008
Articolo tratto da: www.unità.it
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