Un Doblò per Totò

09 maggio, 2006

ASSOCIAZIONE CLAUDIA BOTTIGELLI

Navigando sul sito www.disabili.com ed entrando nel suo forum ho avuto l'occasione di"conoscere" la signora Marina Cometto madre di una ragazza disabile di 33 anni e presidente dell'Associazione Claudia Bottigelli (Difesa dei diritti umani e aiuto alle famiglie con figli disabili gravissimi), una donna energica e estremamente combattiva esattamente come me; perciò sentendomi molto vicino a lei ho deciso di pubblicare una bellissima lettera che "mammamarina" mi ha scritto qualche tempo fa. Marina si presenta così:

Sono la mamma di una ragazza disabile di 33 anni , abbiamo affrontato nel nostro percorso di vita tante avversità molte delle quali ci sono state “offerte” dalla società in cui viviamo , un giorno circa 3 anni fa dopo un’ennesima ingiustizia sociale ho deciso che era giunto il momento di fare qualcosa per denunciare e combattere questa cecità ottusa che non permette alle persone disabili di sentirsi parte integrante di questo nostro mondo e con alcuni amici abbiamo costituito l’associazione CLAUDIA BOTTIGELLI , da allora non mi sono più fermata e oltre a sostenere le famiglie con figli disabili gravissimi che si rivolgono a noi cerco di sensibilizzare con i miei scritti chi pensa che l’argomento disabilità non lo riguardi, errato, la disabilità come tutti i grandi temi sociali riguarda tutti , parliamone !

E questa è la sua lettera:

Disabili di tutto il mondo venite in Italia !

L’Italia è il Paese democratico PER ANTONOMASIA , rispettoso dei diritti dei cittadini e soprattutto rigoroso nell’applicare tutte le leggi approvate , TUTELANTE per i soggetti più fragili, sostenitore del diritto a una vita dignitosa per tutti i suoi cittadini .

Le persone disabili sono rispettate fin dalla nascita , la riabilitazione motoria,visiva, uditiva è attivata precocemente ed approfonditamente ,le cure sanitarie preventive e di cura sono garantite, l’istruzione è garantita a tutti in maniera eccellente e con personale qualificato , la vita indipendente è garantita a tutte le persone disabili che ne facciano richiesta ,gli ausili necessari a superare le limitazione del proprio handicap vengono prescritti e autorizzati con solerzia e con professionalità, l’inserimento nel mondo del lavoro è garantito a tutte le persone disabili in grado di svolgerlo,le pensioni d’invalidità permettono dei vivere dignitosamente , i genitori possono trapassare” a miglior vita” certi che i loro figli saranno tutelati al meglio anche senza il loro aiuto.

Sarebbe bello e soprattutto farebbe onore al nostro Bel Paese se questa fosse la realtà invece ce la passiamo proprio maluccio noi famiglie e i nostri figli disabili , anche se in molti politicamente impegnati si riempiono la bocca con belle frasi: condivisione, solidarietà, diritti, eguaglianza , progetti personalizzati , leggi quadro ,ecc,ecc. la realtà è che la persona disabile è vista come un costo sociale di cui nessuno si vorrebbe far carico .

Sono la mamma di una ragazza disabile di 33 anni e una piccola esperienza in merito penso di essermela fatta .

Sono almeno 10 anni che sento dire che in Italia ci sono 3 milioni di persone con disabilità per vari motivi : malattie genetiche, incidenti , nascite difficoltose.

I casi sono due o c’è il blocco del tour over anche per le persone disabili oppure sono molti di più.

Se si volesse sapere quante sono realmente si farebbe seriamente un Censimento delle persone disabili, invece nonostante da più parti si siano avanzate richieste in tal senso il Palazzo tace.

Quando nasce un bambino disabile i genitori non sono informati, seguiti e accompagnati in maniera appropriata ad elaborare la loro nuova situazione di vita , se è già impegnativo e difficile fare il genitore di un bambino normo dotato esserlo e al meglio per una creatura disabile è qualcosa di assolutamente fuori dal mondo , infatti a volte un po’ marziani ci sentiamo .

La riabilitazione poi è un bel sogno per tutti , ammesso che i medici attivino precocemente tutto il percorso necessario sono le ASL che sovente per motivi principalmente economici frenano e autorizzano con difficoltà le prescrizioni, sovente e questo è principalmente veritiero per le difficoltà visive , non si attivano concretamente per valutare in maniera esaustiva le reali condizioni e le possibilità di recupero.

I nostri figli,sovente non in grado di esprimersi, vengono trascurati nella fase diagnostica .gli ospedali non sono adeguati per accogliere ,assistere e curare le persone disabili e spesso i medici stessi non sanno come confrontarsi con pazienti con patologie così complesse .

www.claudiabottigelli.it

La scuola è stato un ostacolo superato dalla legge 104/92 ma per ottenere così come sarebbe diritto il sostegno adeguato molte famiglie, ormai più di 300 in tutta Italia si sono dovute rivolgere ai Giudici che hanno sempre condannato Il Ministero a ottemperare a un diritto riconosciuto per legge.

http://chiaraesimone.altervista.org/chiaraesimone_art.34.html

Il diritto a una vita indipendente è pura utopia per gran parte delle persone disabili in Italia. Mancano i fondi viene detto e con questo discorso chiuso, ma che serve fare le leggi se poi non vengono rifinanziate ?

Gli ausili, in Italia abbiamo un nomenclatore tariffario obsoleto è del 1999, e su questo le ASL ci marciano e ne approfittano per non autorizzare gli ausili più moderni e adatti alla vita odierna, quindi le famiglie si devono far carico anche di queste spese, ma lo si sa l’handicap è un lusso ! Recentemente una mamma s’è stufata e ha fatto causa all’ASL che si rifiutava di autorizzare un sollevatore portatile per il proprio bimbo lamentando che quel bimbo era già costato molto alla collettività, cose d’altro mondo , inutile dire che l’ASL è stata condannata a autorizzare sia il sollevatore che le varie richieste avanzate . http://chiaraesimone.altervista.org/chiaraesimone_dirittoausilio.html

La pensione d’invalidità poi è il fiore all’occhiello del nostro essere sociale, ben 238 euro , da spreco, mi piacerebbe conoscere chi riesce a vivere con tale cifra.

Molto ci sarebbe da dire anche sul riconoscimento della percentuale d’invalidità , il massimo infatti è 100%, e in questo 100% ci stanno tutti, ma come è possibile che una persona che sia paraplegica, o con qualsiasi altra patologia motoria ma in grado di lavorare o studiare ,di esprimersi e far valere i propri diritti abbia una valutazione eguale a una persona tetraplegica ,che non parla, non si alimenta da sola, sempre dipendente da altri , totalmente non autosufficiente?

L’ITALIA è secondo me il più Bel Paese del mondo ma per come tratta le persone disabili mi spiace è ancora agli arbori; le leggi, le normative non è sufficiente scriverle e pubblicarle, bisogna metterle in pratica, per considerarsi un Paese civile è necessario rispettare e prendere in considerazione le esigenze di tutti i cittadini !!!!!!!!!!

Marina cometto

combot@alice.it

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